L’acne è una malattia infiammatoria della pelle, che colpisce soprattutto il volto. Il processo infiammatorio coinvolge il follicolo pilifero e la relativa ghiandola sebacea e può dipendere da fattori ormonali, ma anche dallo stress. Scopriamo meglio come curarla.
(AdnKronos Salute) – Prima causa di ricorso al dermatologo e cruccio di circa il 79% dei ragazzi, l’acne si combatte anche a tavola, con una dieta povera di zuccheri. “Esiste una correlazione diretta tra acne e resistenza all’insulina”, spiega Gabriella Fabbrocini, associato di dermatologia dell’Università di Napoli Federico II, nella relazione tenuta nei giorni scorsi al Corso Skineco ‘Acne bye bye’: “In un recente studio pubblicato su ‘Clinical and Experimental Dermatology’ e condotto sotto la supervisione di Giuseppe Monfrecola, direttore della Scuola di specializzazione di dermatologia della Federico II, abbiamo scoperto che il 35% di maschi con acne e senza problemi di diabete mostrava una alterazione del profilo glicemico con resistenza all’insulina”.
“Quando questi soggetti sono stati sottoposti a un regime dietetico a basso contenuto di zuccheri – aggiunge – è stato riscontrato un miglioramento significativo dello stato delle lesioni acneiche in un periodo di 6 mesi”. Ridurre la presenza di cibi ad alto indice glicemico nella propria dieta, dunque, sembra una valida strategia per attenuare la severità delle manifestazioni acneiche.
“Se dovessimo stilare una dieta specifica contro l’acne, dovremmo quindi ripetere per filo e per segno i principi base di una sana alimentazione – prosegue Fabbrocini – E’ importante contrapporre a un basso apporto di carboidrati raffinati le giuste quantità di grassi, proteine, glucidi complessi e soprattutto fibre, sali minerali e vitamine, riscoprire il pesce e i legumi in almeno un paio di occasioni settimanali, limitare il sale e gli alcolici, e aumentare nel contempo l’apporto di alimenti vegetali (frutta e verdura) arrivando a consumarne almeno 4-5 porzioni al giorno”.
L’associazione tra insulino-resistenza e acne era già nota nelle pazienti con ovaio policistico, mentre era stata poco indagata nei soggetti di sesso maschile. “Una modulazione alimentare che contrasti la resistenza all’insulina non solo migliora lo stato della pelle acneica, ma migliora la prognosi nei soggetti che non rispondono alla terapia farmacologica”, spiega Fabbrocini.
Ma quali sono le modifiche alimentari più efficaci per favorire la remissione della patologia perché interrompono il circolo vizioso dell’infiammazione? Le centrifughe e i succhi freschi a base di frutta a colazione, inserendo il più possibile alimenti arancioni e rossi, ricchi di beta-carotene, e frutti di bosco che contengono fitonutrienti importanti per la pelle. Alimenti probiotici come lo yogurt e cereali integrali che contengono zinco che ha un potente effetto antinfiammatorio. Pesce e alimenti ricchi di omega 3, acidi grassi essenziali che hanno potere antinfiammatorio, sono utili a trattare diverse problematiche che interessano la pelle, legumi che contengono zinco; noci e mandorle, alimenti ricchi di selenio, utile per la salute della pelle e potente antiossidante. Una manciata di mandorle al giorno o 2-3 noci del brasile sono una dose sufficiente, rappresentano uno snack saziante e soprattutto sano.
Bandiera rossa, quindi da consumare in dosi minime, per zucchero e carboidrati raffinati, insomma tutti gli alimenti che provano un picco di livelli di zuccheri nel sangue. Attenzione anche al latte vaccino: recenti studi hanno evidenziato un’associazione tra consumo di latte di mucca e acne.
fonte (focus.it)